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Quali sono le basi della dieta mediterranea?

I macronutrienti.

Con l’articolo precedente abbiamo iniziato un ciclo di contributi sulla dieta mediterranea: siamo partiti parlando della vita di Ancel Keys, il primo a mettere in relazione la tipologia di alimentazione del sud Italia con la bassa incidenza di malattie cardiovascolari, e proseguiamo parlando dei principi di funzionamento di tale protocollo alimentare.

Innanzitutto definiamo i macronutrienti, che sono i carboidrati, le proteine e i lipidi, ovvero quei nutrienti alimentari che devono essere introdotti nell’organismo in grandi quantità.

I primi, trasformati dall’organismo in glucosio, forniscono l’energia per tutte le funzioni delle cellule e dei tessuti. Le fonti principali di carboidrati sono i cereali, i farinacei (pane, pasta), le patate e la frutta.

Le seconde hanno una funzione plastica, in quanto vengono utilizzate per la costruzione dei tessuti e degli organi, come ad esempio i muscoli: l’assunzione di proteine è quindi fondamentale per i bambini, che devono “costruire” il proprio corpo, ma anche negli adulti per la rigenerazione dei tessuti e per il sistema immunitario e ormonale. Le fonti principali di proteine sono la carne, il pesce, il latte, le uova, i legumi.

Infine i lipidi servono da riserva di energia perché vengono utilizzati più lentamente rispetto ai carboidrati, e sono fondamentali per le membrane cellulari e la sintesi di alcuni ormoni, oltre l’assorbimento di alcune vitamine.

Una questione di qualità.

Alla base della dieta mediterranea c’è una prima indicazione quantitativa sulla distribuzione dei macronutrienti nel regime alimentare, che ripartisce le calorie giornaliere per il 55-65% da carboidrati, per il 30% dai grassi, infine per il 15% dalle proteine.

La ripartizione quantitativa comunque non basta, perché di importanza cruciale è la valutazione qualitativa dei nutrienti, che andiamo qui di seguito a spiegare.

  1. Carboidrati.
    Pane, pasta e farinacei dovrebbero essere derivati da farine integrali, che non abbiano quindi subito un processo di raffinazione.
    Per frutta e verdura, almeno cinque porzioni al giorno, è necessario scegliere sempre quella fresca di stagione, preferendo le preparazioni a crudo piuttosto che cotte in modo da evitare di perdere durante tale processo nutrienti fondamentali come vitamine, minerali e sostanze antiossidanti.
  2. Proteine.
    Sarebbero da preferire le proteine di origine vegetale, ovvero i legumi, che dovrebbero costituire l’80% delle calorie destinate a questo macronutriente, con il restante 20% da pesce o carni bianche.
  3. Grassi.
    Si tratta di una classe fondamentale di nutrienti che molto spesso a torto gode di cattiva fama nell’opinione comune: ne abbiamo parlato anche in questo articolo.
    Per quanto riguarda di grassi, la dieta mediterranea non può non basarsi sull’olio extravergine di oliva, le cui molecole di base (acidi grassi liberi) sono i principali costituenti delle membrane cellulari.
    Inoltre l’olio extravergine di oliva, proprio per la sua peculiare distribuzione in acidi grassi (povera in saturi e ricca in monoinsaturi come gli omega 9) e per la presenza di acidi grassi essenziali polinsaturi come omega 3 e omega 6 e polifenoli rappresenta, nelle giuste quantità, lo strumento terapico fondamentale per prevenire e migliorare lo stato di salute in pazienti affetti da patologie cardiovascolari e sindromi metaboliche.

È esattamente a questi principi che i nutrizionisti di NatrixLab si sono ispirati per creare protocolli nutrizionali in grado di prevenire e curare le diverse condizioni patologiche, che grazie a Telenutrizione, la piattaforma di telemedicina NatrixLab, possono gestire in contatto diretto con i loro pazienti.

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